IRC

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Insegnamento Religione Cattolica - Ufficio Nazionale

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Domande di Utilizzazione ed Assegnazione Provvisoria per l'a.s. 2017/2018

Le domande vanno presentate dal 25 luglio al 5 agosto 2017 in formato cartaceo, inviate all'Ufficio territorialmente competente per la provincia e/o l'Istituzione scolastica presso la quale si intende chiedere la mobilità annuale. I docenti di religione a tempo indeterminato interessati a presentare tali domande di utilizzazione o di assegnazione provvisoria  dovranno farlo  compilando i modelli UR1 o UR2 (in allegato). 
Agli insegnati di religione di ruolo, a domanda, e sempre nell’ambito dell’insegnamento della religione, di essere:

1)    “utilizzati” in ALTRO ISTITUTO  della propria diocesi,   nello stesso grado scolastico;
2)   “utilizzati”, sempre all’interno della propria diocesi, in un DIVERSO grado scolastico (ad es. dall’infanzia alla primaria, o dalla sec. 1° grado alla sec. 2° grado)
3)   “utilizzati”, sempre all’interno della propria diocesi, in un DIVERSO settore formativo (ad es. dalla primaria alla secondaria).
Inoltre, i docenti interessati potranno richiedere, sempre presentando il modello UR1 o il modello UR2:
 4)   Assegnazione provvisoria territoriale (fuori dalla propria diocesi).
5)   Assegnazione provvisoria professionale (sempre fuori dalla propria diocesi).
 
Modello UR1 - Domanda di Utilizzazione o di Assegnazione Provvisoria scuola dell'Infanzia/Primaria
Modello UR2 - Domanda di Utilizzazione o di Assegnazione provvisoria scuola Secondaria di I-II Grado
 

 

Allegati:

Una disciplina alla prova - Quarta indagine nazionale sull’IRC in Italia

Presentata a Roma, presso il palazzo del Vicariato, l’ultima ricerca sullo stato dell’insegnamento della religione cattolica (IRC) in Italia dal titolo Una disciplina alla prova. Quarta indagine nazionale sull’insegnamento della religione nella scuola italiana a trent’anni dalla revisione del Concordato, a cura di Sergio Cicatelli e Guglielmo Malizia, Elledici, Torino 2016.

La conferenza ha offerto ai presenti la possibilità di indagare lo stato di salute dell’IRC, stando ai risultati dell’ultima ricerca di settore promossa dall’Istituto di Sociologia dell’Università Salesiana e da alcuni uffici della Conferenza Episcopale Italiana (Servizio Nazionale per l’IRC; Ufficio Nazionale per l’Educazione, la Scuola e l’Università; Centro Studi per la Scuola Cattolica).

A presentare il volume sono stati Mons. Nunzio Galantino, Segretario Generale della CEI, il Prof. Roberto Cipriani, sociologo dell’Università Roma Tre, il prof. Giuseppe Mari, pedagogista dell’Università Cattolica di Milano, il prof. Sergio Cicatelli, curatore della ricerca e Don Daniele Saottini, responsabile del Servizio Nazionale per l’IRC della CEI.

L’indagine si colloca a trent’anni dalla revisione del Concordato, avvenuta nel 1984 ma entrata in vigore per l’Irc nel 1986, e misura quanto si sia realizzato il dettato concordatario di collocare questa disciplina “nel quadro delle finalità della scuola”.

Costituisce forse l’aspetto più innovativo di tutto il lavoro l’indagine sugli studenti, condotta in sette diocesi: Acireale, Cagliari, Novara, Verona, Forlì, Siena, Roma (con due distinti campioni di scuola statale e cattolica). Le risposte degli studenti sono sicuramente rappresentative delle realtà diocesane ma vanno lette distintamente, senza fare medie nazionali, pur trattandosi nel loro insieme di un campione cospicuo che può suggerire qualche generalizzazione almeno sulle macrotendenze. Ci riserviamo di commentare l’indagine relativa alla nostra diocesi (Acireale) non appena si dispone dei dati.

La “prova” di cui parla il titolo del volume è quella della scolarizzazione della disciplina, cioè della compatibilità dell’IRC con finalità e metodi della scuola, e gli autori della ricerca ritengono che si tratti di una prova superata, sulla base delle risposte fornite da circa 3.000 insegnanti di religione e da oltre 20.000 studenti di ogni ordine e grado di scuola. Stando a questi dati, lo stato di salute dell’IRC è abbastanza buono ed i risultati migliori si registrano nella scuola statale piuttosto che nella scuola cattolica esaminata parallelamente. A prescindere dal numero ancora elevato di studenti che scelgono di frequentare queste lezioni (circa l’88%), ciò che colpisce è la soddisfazione degli insegnanti e il gradimento degli studenti: gli insegnanti della statale, quasi all’87%, non intendono lasciare questo insegnamento e in genere dichiarano di avere ottimi rapporti soprattutto con gli alunni ma anche con colleghi, genitori e dirigenti; a loro volta gli studenti, su una scala da 1 a 10, assegnano in media all’IRC più di 9 nella scuola primaria e negli anni successivi si mantengono comunque intorno a una media dell’8.

Allegati:

IRC e normativa

L'IRC in Italia è una disciplina scolastica a tutti gli effetti. La sua finalità non è, quindi, di ordine catechistico, di approfondimento dell’adesione per fede alla Chiesa Cattolica, ma di ordine formativo-culturale, cioè di sviluppo di competenze riferite alla fede cristiana cattolica, in dialogo con altre confessioni cristiane o altre religioni.

La specificità di questo insegnamento è disciplinata da quattro norme fondamentali:

 • la Legge n. 121 del 25 marzo del 1985  dal titolo Ratifica ed esecuzione dell’accordo con protocollo addizionale, firmato a Roma il 18 febbraio 1984, che apporta modifiche al Concordato lateranense dell'11 febbraio 1929, tra la Repubblica italiana e la Santa Sede;

 • il DPR 175/2012 dal titolo Esecuzione dell'intesa tra il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca e il Presidente della Conferenza episcopale italiana per l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche, firmata il 28 giugno 2012;

 • il DPR 11 febbraio 2010, dal titolo Traguardi per lo sviluppo delle Competenze e Obiettivi di Apprendimento dell’insegnamento della religione cattolica per la scuola dell’infanzia e per il Primo ciclo d’istruzione;

il DPR 176/2012 dal titolo Esecuzione dell'intesa sulle indicazioni didattiche per l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole del secondo ciclo di istruzione e nei percorsi di istruzione e formazione professionale firmata il 28 giugno 2012 tra il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca e il Presidente della Conferenza episcopale italiana.

Allegati:

Cos'è l'IRC

       rel scuola    L'Insegnamento della Religione Cattolica (IRC) è presente nella scuola italiana in virtù del Concordato tra la Santa Sede e lo Stato italiano. L'IRC si inserisce «nel quadro delle finalità della scuola», trova fondamento in un duplice ordine di motivazioni culturali e storiche: la repubblica italiana dichiara di riconoscere «il valore della cultura religiosa» e di tener conto del fatto che  « i principi del cattolicesimo fanno parte del patrimonio storico del popolo italiano»
Le finalità della scuola che l'IRC assume come proprie non possono essere altre da quelle ricavabili dalla Costituzione e dalla legislazione scolastica. Pertanto, la finalità principale è lo sviluppo della persona umana, senza distinzioni di sorta, neanche di carattere religioso (art. 3 Cost.), riconoscendo nella scuola uno degli strumenti volti alla rimozione degli ostacoli che impediscono la realizzazione di quello sviluppo personale (art. 3 Cost.).
Per comprendere che cos’è “l’insegnamento della Religione Cattolica” (IRC) è necessario approfondire due aspetti fondamentali:

- le normative fondamentali dello Stato italiano che regolano l’IRC come disciplina scolastica

- l’IRC come opportunità educativa all’interno della scuola italiana offerta alle famiglie e agli studenti

 Di seguito sono riportate alcune informazioni rispetto a questi due aspetti.